Pagine

venerdì 2 luglio 2010

Quando il web parla di economia (e quando gli economisti si comportano stupidamente)


di Alfredo Vinella

“Nel Medio Evo, un eccesso di curiosità era considerata un peccato, ma nell’era di internet, sento di poter fare quello che mi piace. Questo mi fa pensare che posso realmente realizzare qualcosa.”

A parlare è Edward Hugh. Da alcuni anni Hugh scrive un blog di economia nel quale ha anticipato e descritto con grande chiarezza la crisi economica. Di Edward Hugh abbiamo già parlato in Bonoboland.

Le libertà di Internet però non piacciono a tutti.

Per esempio non piacciono a Kartik Athreya, senior economist della Federal Reserve Bank di Richmond.

Il Dr. Athreya tiene molto al proprio titolo accademico e ha scritto un articolo il cui titolo è “L’economia è difficile. Non lasciate che i bloggers vi dicano altrimenti” (Economics is Hard. Don’t Let Bloggers Tell You Otherwise).

Cosa dice Athreya?

“Chiunque scriva senza aver superato l’esame di PhD in economia in una facoltà decente di economia, non può far progredire il dibattito sulla politica economica.”

e ancora:

“Il vero problema è che c’è una probabilità estremamente bassa che le speculazioni, dei non addestrati, [...] possa offrire qualcosa di nuovo. Inoltre, esiste una sostanziale probabilità che essa possa invece offrire qualcosa di incoerente o fuorviante”.

e poi conclude:

“L’economia è difficile. E’ davvero dura. Non si può credere quanto sia enormemente difficile. Voglio dire: si può pensare che fare il cruciverba sul Sunday Times sia difficile, ma è solo una banalità rispetto all’economia. E poichè è così difficile, la gente non dovrebbe andare allegramente a sparare parole con la bocca fingendo che sia facile.

In realtà, staremmo tutti meglio se solo ignorassimo questi pagliacci “.

Per chi fosse interessato, ho inserito il link con l’articolo.

In sintesi il documento condanna senza incertezze i blogger che parlano di economia come cronicamente stupidi e, in fondo, come una minaccia all’ordine pubblico.

Bloggers: una minaccia all'ordine pubblico

Insomma, secondo il dottore, gli argomenti economici dovrebbero essere riservati ad un ceto sacerdotale con le giuste credenziali del post-dottorato.

Da quale pulpito, verrebbe da dire.

La stupidità di Athreya ha fatto arrabbiare anche Ambrose Evans-Pritchard, una voce importante per comprendere questa crisi, il quale sul proprio blog (oooops….) si diverte ad evidenziare i tanti errori degli economisti e, in particolare, proprio il ruolo negativo della Federal Reserve Bank.

Scrive Evans-Pritchard:

L’attuale generazione di economisti ha portato il mondo in un cul-de-sac catastrofico. E se pensano che siamo sulla via della ripresa, significa che ancora non riescono a capire che cosa hanno combinato.

Le banche centrali sono state gli autori della crisi del credito in quanto sono loro che hanno fissato il prezzo del credito troppo in basso, gettando l’intera struttura di incentivazione del sistema capitalistico nel disordine e inducendo le banche a inseguire facili guadagni impegnandosi in un comportamento distruttivo.[...]

E ora la Fed dice a tutti di tacere. Vergogna a voi signori.

Il 20 ° secolo è stata una litania orribile di esperimenti assurdi e le atrocità commesse da intellettuali o dalle elite che hanno sostenuto di possedere una conoscenza superiore. La gente semplice di solito ha avuto abbastanza buon senso per evitare il peggio, ma a volte è necessario agire con decisione per fermare gli intellettuali che ci stanno conducendo alla rovina.


L’errore principale dell’Accademia è quello di fingere, e forse credere, che l’economia sia una scienza e risponda alle leggi di Newton.[...]

L’economia non dovrebbe mai essere trattata come una scienza.

Si tratta di una branca della psicologia e dell’antropologia, una disciplina morale, se volete. Chiunque perde di vista questo è un disturbo della quiete pubblica, a partire da Dr Athreya.


Per quanto riguarda la Fed, mi permetto di dire che un gruppo di 12 americani comuni, negli ultimi 20 anni avrebbe fatto una politica monetaria migliore rispetto ai Dr. Bernanke e Greenspan.


Evans-Pritchard scrive sul Daily Telegraph.

…e poi ci sono anche giornalisti professionisti che si confondono con i numeri, si rendono ridicoli e vengono letteralmente sbranati dal web (“Certo che con un giornalismo così…” su noisefromAmerika…

Verrebbe davvero da pensare che questo web andrebbe proprio regolamentato…e che diamine!



(Tratto da http://www.reimago.it)

1 commento:

Doctor Who ha detto...

Fantastico! L'economia non è una scienza e gli economisti la smettano di pensarla diversamente e soprattutto di fare pronostici e previsioni...il più delle volte smentite dai fatti...