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martedì 22 giugno 2010

L'asino e l'alta finanza


L'asino e l'alta finanza

Qualche tempo fa Billy comprò da un contadino un asino per 100 dollari.

Il contadino gli assicurò che gli avrebbe consegnato l’asino il giorno seguente.

Il giorno dopo il contadino si recò da Billy e gli disse: “Mi dispiace ma ho cattive notizie: l’asino è morto.”

Billy rispose: “Allora dammi indietro i miei 100 dollari”

E il contadino: “Non posso, li ho già spesi”.

A quel punto Billy si fece pensieroso, poi disse al contadino: “Va bene, allora dammi l’asino morto.”

- “E che te ne fai di un asino morto, Billy?”

- “Organizzo una lotteria e lo metto come premio”

Il contadino gli disse ironico: “Non puoi vendere biglietti con un asino morto in palio”.

Allorché Billy rispose: “Certo che posso, semplicemente non dirò a nessuno che è morto”.


Un mese dopo il contadino incontrò di nuovo Billy, così gli chiese: “Come è andata a finire con l’asino morto?”

- “L’ho messo come premio ad una lotteria, ho venduto 500 biglietti a due dollari l’uno e così ho guadagnato 998 dollari”

- “E non si è lamentato nessuno?”

- “Solo il tipo che ha vinto la lotteria, e per farlo smettere di lagnarsi gli ho restituito i suoi due dollari”


Billy attualmente lavora per la Goldman Sachs.



(Tratto da http://santaruina.splinder.com)

lunedì 7 giugno 2010

La corretta ed efficace gestione del nostro BRAND


di Errico Grisot

Molti osservatori politici ed economici concordano nell'affermare che l’attuale situazione di incertezza economica dei mercati non è mai stata così marcata.

Le aziende stanno navigando a vista e il futuro della ripresa economica sembra sempre più lontano e soprattutto controverso. In questi ultimi mesi nella zona euro si sono evidenziate debolezze strutturali suggerite dall'instabilità dei mercati dei titoli di stato. Quest'ultimo fattore di rischio viene gestito dai singoli Stati implementando politiche fiscali più rigorose e più aggressive.

Il mondo produttivo europeo quindi, oltre a subire da qualche anno una difficoltà nell’accesso al credito dovuto alle nuove regole di Basilea, ora affronta anche una recessione globale dei mercati ed in futuro dovrà farsi carico di assorbire un rinnovato rigore della spesa pubblica.