Pagine

lunedì 4 giugno 2012

Il “vantaggio competitivo” in tempo di crisi. Sempre lo stesso: le risorse umane


di Maurizio Siciliano

“Mala tempora currunt…”, affermavano i nostri padri... ed effettivamente affrontiamo un periodo davvero tra i più difficili della storia recente. Molte organizzazioni cercano di trovare un riparo alla tempesta che imperversa nell’economia mondiale e si cerca di sopravvivere, sperando di potere ripartire quanto prima.
Purtroppo, però, non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. Nel frattempo, chi non è preso dall’emergenza, in un impeto di ottimismo che non deve mancare in chi fa impresa, continua a cercare la chiave di un “vantaggio competitivo” e la ricetta per avere successo. Si fanno studi, si realizzano analisi ed investimenti importanti in diverse attività collaterali al core business e si sprecano notevoli risorse alla ricerca del “Sacro Graal” vincente, della formula per essere invincibili sul mercato.
Anni di esperienza sul campo ed una metodologia di lavoro efficace e consolidata, mi permettono di affermare che la spinta decisiva al successo nelle organizzazioni aziendali, non è data dall’entità dei mezzi economici messi a disposizione o da chissà quali strategie di marketing o operative. La fortuna di un’azienda sono le risorse umane che decidiamo di mettere in campo e a cui affidiamo gli obiettivi da perseguire: questo è il vero valore aggiunto. Purtroppo, però, in aziende grandi e piccole l’importanza strategica della formazione e della motivazione delle risorse umane, non è mai considerata nel modo corretto e soprattutto non è ritenuta strategica. Se chi conduce un’azienda, assumesse come strategico l’obiettivo di lavorare sul miglioramento delle performance e delle prestazioni del singolo, avrebbe nel medio lungo periodo un conseguente miglioramento delle performance di tutta l’azienda e la somma positiva di tanti risultati raggiunti.
Obiettivo comune di ogni gestore di uomini nell’azienda, dal Capo al management intermedio, deve essere valorizzare ogni singolo collaboratore e se questo non accade, spesso il limite è in chi conduce. Fare il Capo, condurre uomini, non è facile, ma se vogliamo ottenere risultati proprio ai manager è richiesto uno sforzo maggiore. Obiettivo del manager è fare sentire i collaboratori importanti, gratificarli, renderli decisivi e fare in modo che ottengano risultati, indipendentemente dal ruolo che ricoprono.
Capita a volte di affrontare duri momenti quando l’azienda non ottiene i risultati pianificati. Facciamo diverse analisi, esaminiamo conti economici e andamenti, e scopriamo che in molti casi questi dati non sono cosi deboli e decisivi. I mancati risultati hanno una matrice comune: la debole attenzione verso la valorizzazione delle risorse umane a disposizione, che non hanno reso secondo le attese. Uffici e capannoni industriali si possono costruire, macchinari e merce si comperano; la risorsa umana valida e competitiva nasce da un lavoro duro e sapiente. Valorizzare però, non significa solo monitorare i livelli di efficienza. Bisogna che il manager incida più a fondo e diventi un vero e proprio supporto per un buon “approccio mentale alla prestazione”. Il Capo di un team aziendale deve insegnare ai propri collaboratori a mantenere alta la concentrazione, a restare motivati e a perseguire costantemente il risultato: non basta partecipare, bisogna provare a vincere. La squadra va allenata ad una sorta di “ginnastica della previsione mentale”, dove tutte le variabili di un’attività vengono prese in considerazione e allenate, con il fine ultimo di rimuovere gli ostacoli dal raggiungimento dei risultati e mantenere un elevato ed essenziale livello di “concentrazione decisionale”. L’allenamento deve essere finalizzato a responsabilizzare i collaboratori a disposizione, facendoli sentire apprezzati e gratificati per il contributo che danno al team. Si lotta per il bene comune che è l’azienda. Un ottimo manager si rivolgerà al suo collaboratore dicendogli: “tu hai delle qualità. Io credo in te”.
Tuttavia, a volte, per quanto ci si impegni non sempre le risorse umane a disposizione risultano determinanti e strategiche per il successo di un’organizzazione. L’obiezione che spesso arriva dai clienti in questi casi, è che il lavoro pianificato in ogni minimo dettaglio, non sviluppa risultati apprezzabili e che le persone non sono poi così decisive. In questi casi è utile indagare: il nemico peggiore può essere in casa. Un team, un’azienda in cui gli uomini giocano tutti contro tra loro, non potrà mai ottenere risultati apprezzabili. È compito del Capo e dei suoi manager curare la relazione tra i singoli, limare le punte esasperate e veicolare le ambizioni verso un obiettivo comune. Il manager è la persona deputata a condurre il team e le fortune dell’azienda dipendono da lui. Pertanto, a lui anche il compito di veicolare l’atteggiamento e il comportamento dei collaboratori e nel caso fosse necessario, anche la responsabilità di scelte dolorose che salvaguardino il percorso verso l’obiettivo comune.

1 commento:

alter_ego ha detto...

vedo sulla mia pelle che spesso, per quanto si predichi il valore delle persone e dei riconoscimenti, è spesso difficile ricordare di dare anche solo un colpo sulla spalla e strizzare un occhio e dire "bravo" oppure un sereno e fiducioso "tranquillo che ce la fai". il nervosismo e la pressione aziendale dei debiti, delle scadenze, degli impegni ci fa perdere di vista che ogni nostro collaboratore, dall'ultimo arrivato al più navigato, ha bisogno ogni tanto di sentirsi importante, di sentirsi un pezzo del tutto. e che quel tutto comprende non solo, appunto, debiti, scadenze, numeri e impegni, ma anche opportunità, persone e riconoscimenti. eppure, pur con questa consapevolezza, l'imprenditore è solo e dove ancora la trova la forza di pensare anche ad essere positivo? di dare coraggio mentre vede che il lavoro e i sacrifici di una vita si sbriciolano sotto ai piedi? che urla e nessuno lo sente? che i collaboratori sono li ad aspettare lo stipendio più che la pacca sulla spalla? a noi imprenditori, chi ce la da quella pacca sulla spalla???