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martedì 20 aprile 2010

La diversità è la nostra forza: dieci anni di Sphera Group


di Giulia Manichini

Prudential of America, tra le poche realtà finanziarie USA non travolte dall' ultima crisi, ha più di 180 anni e il suo marchio, la roccia di Gibilterra, campeggia imperioso su Time Square a New York, la Guiness ha 250 anni. Sphera Group non vende assicurazioni e non si occupa di intrattenimento, ma compie 10 anni ed è decisamente inserita nel contesto contemporaneo.
Sphera Group è stata ideata e fondata, tra gli altri, da Maurizio Siciliano oggi Amministratore delegato e Responsabile delle strategie. Siciliano ha lavorato tra gli altri in Banca S.Paolo di Torino, oggi Intesa, AWD, Prudential of America e collaborato con altre realtà nell'ambito della consulenza finanziaria e della consulenza di direzione, prima di fondare nel 2000 Sphera Group.
Sphera Group lavora in un modo complicato: aiutare il management e le imprese a generare risultati sostanziali e valorizzare il patrimonio dell'impresa. La sfida è riuscire a convogliare verso le piccole e medie imprese la cultura manageriale tipica delle imprese multinazionali.
Con il suo modello organizzativo e metodologico, Sphera sfrutta il potere della "diversità". In Sphera hanno assunto da sempre, un impegno per la diversità nel mercato e nelle metodologie. Ci riescono attraverso le "persone", quelle che abilmente creano e distribuiscono servizi e che fanno di tutto per distinguersi dai concorrenti. In Sphera sono tutti impegnati a promuovere un ambiente di lavoro che valorizzi le differenze e sfrutti questa opportunità a vantaggio dei clienti.
Ho intervistato Maurizio Siciliano

- Come ricorda gli esordi e chi l'ha aiutata?
Gli inizi sono stati appassionanti e da veri pionieri. L'azienda negli anni è cresciuta divenendo un punto di riferimento importante nel mercato della consulenza alle imprese. Nel 2000 c'era invece la "frenesia" per Internet e tutti pensavano al modo migliore per cavalcare la "new economy" e fare soldi facili. Nacquero anche molti modelli di aziende atipici. Sappiamo tutti come è andata a finire. Io e alcuni miei collaboratori di allora, venivamo da esperienze in aziende multinazionali molto concrete ed era molto evidente per noi che "persone" e "cultura manageriale" erano parole chiave dalle quali non volevamo discostarci per avventure ignote e quindi Sphera Group era l' ambiente di sviluppo ideale per i nostri progetti. Ho sempre pensato che il valore si genera dall'avere e gestire talenti e dalla ricerca e innovazione continua.

- In cosa consiste per Sphera il concetto di "differenziazione"?
La diversità è la nostra forza, " Diversity our strenght" c'è scritto nello stemma della città di Toronto. Diversità data dalle competenze dei Talenti che ricerchiamo e selezioniamo per noi e per i nostri clienti. Persone dotate di grande competenza, passione e capacità intuitiva. D'altro lato la diversità evolutiva propria dei "salti di paradigma" possibili solo grazie all' elaborazione di strategie e metodologie di lavoro al servizio di soluzioni che creano reali vantaggi competitivi e valore aggiunto per i nostri clienti. La forza del fare e dell' avere un progetto, un'idea da realizzare. Alla Revlon direbbero che "in fabbrica si fanno i cosmetici, nei negozi si vendono i sogni".

- Qual' è stata la carta Vincente di Sphera?
Per ottenere risultati vincenti bisogna credere in ciò che si fa. Avere un team di Talenti motivato dai risultati e da un
obiettivo condiviso e offrire un servizio corretto e mirato alle reali esigenze dell'interlocutore. E non accettare compromessi rispetto al proprio punto di vista. Il Cliente ci chiede soluzioni, non si accontenta di scambiare opinioni.

- In questi 10 anni le cose sono molto cambiate e viviamo un momento critico. Cosa ne pensa?
Il mercato è irrazionale e disorganizzato e si evolve. La crisi colpisce soprattutto chi sta fermo e non differenzia l'offerta. Questa crisi è un'opportunità che stimola i cambiamenti radicali e le innovazioni, induce le persone a sforzi notevoli di adattamento, favorisce chi è abbastanza agile nel differenziarsi. Per molti invece questa crisi sarà decisiva per la sopravvivenza, anche se alcuni per adesso non sentono molti effetti negativi sulle loro produzioni, i loro fatturati e i loro guadagni. Ogni tanto mi capita di visitare qualche azienda dove tutti sono eccitati e soddisfatti per avere tenuto rispetto all'anno precedente o avere perso un po' meno del competitor principale. Comunque segni negativi all'ombra di modelli di business ormai morti e da ripensare. In azienda si possono tollerare molti errori e si può correggere la rotta spesso, ma sbagliare le decisioni strategiche significa autodistruggersi. L'agonia è lenta e dolorosa.

- Come vede il futuro?
Non mi avventuro in previsioni. Mi sembra ormai evidente che chi fa previsioni, soprattutto a lungo termine, rischia il ridicolo e che le sue previsioni risultino errate.
I modelli di business sono cambiati e stanno cambiando e la tecnologia e le reti sia di comunicazione che dei trasporti sono la ragione principale. Io credo fermamente nella supremazia delle persone sulle organizzazioni e penso che vedremo affermarsi un'imprenditorialità più diffusa. Tom Peters in questa idea ci ha preceduto alcuni
anni fa auspicando piccoli centri di profitto autonomi, staff snelli, puntare tutto sul soft del prodotto/servizio, essere piccoli, essere liberi e gestire le informazioni. Massima libertà e responsabilizzazione del team di lavoro. Ad ogni
modo solo ciò che aggiunge valore merita di stare in un'organizzazione aziendale. Questo potrebbe essere il trend.

- E il futuro di Sphera?
Anche qui non faccio previsioni. Continuiamo con i nostri valori e l'impostazione che ho espresso nelle parole precedenti. Accresceremo certamente la nostra capacità di dare risposte e soluzioni anche attraverso l'acquisizione di nuove competenze caratterizzate da nuovi brand del gruppo, soprattutto in ambito marketing strategico e consulenza fiscale e finanziaria.

- Se non si occupasse di Sphera Group cosa le piacerebbe fare?
Certamente mettermi al servizio della comunità nell'ottica della "res publicae" dei nostri antenati, ma non so se mi assumerebbero...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

TANTI AUGURI!
MILLE DI QUESTI ANNI. e grazie di tutto

1 TALENTO ha detto...

Da uno dei Talenti citati:
Grazie davvero e auguri alla squadra!!!