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lunedì 14 dicembre 2009

Sviluppo / Un contratto globale tra paesi

di Moisés Naim

Lo scenario è chiaro ed è inutile nasconderlo. Nei prossimi anni tutti noi, ovunque abitiamo e in qualunque paese, o sistema politico-economico abitiamo, saremo toccati da cinque fenomeni globali importantissimi. Nessuno potrà eluderli.

1. Clima. Il cambiamento climatico e le sue conseguenze politiche, economiche, sociali imporranno enormi cambiamenti negli stili di vita e soprattutto sulla distribuzione del potere internazionale.
2. Proliferazione nucleare. Aumenteranno i paesi che potranno disporre della bomba atomica e gruppi non nazionali tipo Al qaeda faranno il possibile per avere armi nucleari.
3. Terrorismo islamico. I giovani islamici se non troveranno una risposta alle loro disperate circostanze politico-sociali ed economiche sceglieranno la via del terrorismo. Ai giovani manca la speranza, la libertà la prosperità. La religione non c'entra. Pesano le condizioni generali del mondo islamico.
4. Asia. Il continente crescerà d'importanza, in particolare Cina e India assumeranno un ruolo ancora più decisivo rispetto a oggi. Questo destabilizza gli equilibri esistenti e sarà necessario un adattamento a questa situazione: il mondo deve farlo efficacemente, in caso contrario sorgeranno nuovi e imprevedibili problemi.
5. Criminalità. Cresceranno la criminalizzazione della politica e la politicizzazione della criminalità che già oggi hanno il volto del potere finanziario e politico dei trafficanti internazionali di droga, persone, armi, prodotti contraffatti, denaro sporco, commercio dei rifiuti (Temi da me trattato nel libro Illecito, edito nel 2006 da Mondadori).
Detto questo, è importante notare che queste cinque tendenze hanno tutte le seguenti due caratteristiche: sono globali e le loro conseguenze negative non possono essere controllate da nessun paese che pretenda di muoversi da solo. Neanche una superpotenza può contrastarle senza la collaborazione di altri paesi. Il mondo è "condannato" a trovare modalità di collaborazione comune. Non si attenuano le conseguenze negative prodotte da queste tendenze senza un'intesa tra i differenti paesi.
Non c'è nessuna attività umana che sia tanto accusabile di inefficienza e di poca efficacia come il multilateralismo. Sul coordinamento multilaterale visto in questi anni è anche facile fare dell'ironia. Ma, purtroppo, senza un aumento significativo dell'effettività della collaborazione multilaterale queste cinque tendenze avranno ricadute catastrofiche sull'umanità e su ognuno di noi. È indispensabile perciò pensare e concretizzare un "contratto globale" che veda i diversi paesi lavorare assieme e coordinarsi per contrastare le cinque emergenze.


Direttore Foreign Policy (Tratto dal Sole 24 ore)

1 commento:

Doctor Who ha detto...

Un inguaribile ottimista...! Un pò banalotto e legato a stereotipi mediatici...